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Il ratto anziano

Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista "The Rat Press".Per leggerla, clicca QUI!

 

 

 

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Il tempo per i ratti passa molto in fretta. Sono animali che per sopravvivere puntano molto su questo aspetto; diventano fertili a meno di due mesi d’età, gestazione e svezzamento si concludono velocemente, possono avere una prole numerosissima e di conseguenza anche la vecchiaia arriva, purtroppo, presto.
Il che ci rende responsabili giorno per giorno di dare il massimo per il loro benessere!

 

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Cosa cambia

Prima o poi si cominceranno a vedere dei cambiamenti nel loro fisico.
Il pelo diventa più sottile, meno brillante e anche più rado.  E’ più facile vedere forfora e pelle secca. Nei maschi è più facile vedere il “buckgrease”, quella patina grassa color giallo/arancione, sul dorso, se non riescono a raggiungere più con facilità quella zona, nonostante tendano a produrne meno.
I muscoli cambiano, specialmente palpando le zampe posteriori e il ventre è possibile notare la perdita di solidità, il tono muscolare va via via a calare.
Il ratto sarà anche meno abile per quanto riguarda coordinazione ed equilibrio.
Non è solo il fisico a cambiare, anche le capacità mentali. Vogliono esplorare di meno, calano le abilità percettive e cognitive come la memoria e la capacità di apprendere.


 
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Socialità
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Volendo generalizzare, per via della loro enorme gamma di personalità, possiamo dire che solitamente il ratto anziano è meno interessato alle interazioni sociali. Non che smettano di fargli piacere, semplicemente non sembrano essere più così importanti.

Possono mantenere o meno lo stesso ruolo nella gerarchia, se sono presenti ratti giovani però questi potranno facilmente “superarli”. Discorso diverso se invece si presenta un qualche problema di salute o se si tratta di ratti ai vertici, in base ad età e carattere dai compagni di gabbia, è facile vengano spodestati.

 

E se il nostro vetusto beniamino ha qualche patologia? Solitamente non viene isolato dal gruppo ma continua a dormire insieme agli altri e partecipa attivamente anche alle altre attività di gruppo come il grooming o mangiare. In caso ci siano problemi gravi tuttavia potrebbe volersi isolare di sua volontà.


Taluni coi cuccioli mostrano poca pazienza, può capitare di vedere il ratto anzianotto scacciare il giovane insolente che continua a insistere per giocare alla lotta! D’altro canto gli inserimenti possono essere più semplici, se dall'altra parte ci sono ratti bendisposti.

Se vogliamo introdurre un nuovo individuo nella colonia, mettendo al centro le esigenze del ratto anziano, l’ideale è farlo con un coetaneo. Esigenze simili possono rendere la convivenza ancora più piacevole!! Altrimenti un ratto adulto, che non ha smania di affermarsi come membro importante, e infine ratti più giovani. Non che sia per forza sgradevole o difficile aggiungere due cucciolotti, solo generalmente più facile e meno stressante per loro.

Bisogna sempre considerare che queste osservazioni variano moltissimo in base al singolo ratto e alla colonia.

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Attività​
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Solo perchè appaiono più tranquilli e svogliati non bisogna diminuire le cose da fargli fare!

Quando sono in libera uscita può essere un'occasione per fargli fare un po’ di movimento. Sotto con bacchette con piume o giochini da rincorrere, se gradiscono un po’ di lotta e grattate di pancia contro le nostre mani o ripetere qualche esercizio come il dare la zampa, girare o alzarsi sulle zampe. Sfruttiamo l’ampio spazio disponibile per proporgli superfici di diverse texture (tappeti, stuoie, tessuti, terriccio, sughero, legno…), oggetti sempre in posti diversi e fare scatter feeding. Può essere un incentivo a tenersi attivi anche il dividere le uscite, da una sessione unica di diverse ore a differenti più brevi.

Come attività extra, visto che spesso non riescono ad arrivare a pulirsi bene tutti i punti del corpo, potete prendere uno spazzolino con setole delicate e spazzolarli, apprezzano molto soprattutto i fianchi e tra le scapole!

Anche in gabbia non bisogna mai annoiarsi. Utilissimi passatempi sono quelli legati al foraging: il classico rotolino di cartone contenente bontà e chiuso in mille modi diversi, cibo appeso a uno spago o da prendere sfilare o strappare da appositi giochini. Anche dare molti materiali per fare il nido può essere una buona idea. I miei adorano recuperare fieno, scottex e striscioline di tessuto! Si possono mettere tra le sbarre, dentro i vari aggeggi portafieno o dalle rastrelliere pensate per conigli e cavie.
Altro gioco interessante da fare è il recuperare oggetti vari e portarli dentro la gabbia, basta avere un pizzico di fantasia.
Specialmente per chi ha molte difficoltà a muoversi può essere interessante mettere a disposizione diversi odori. Sfregare in piccole aree delle erbette aromatiche o frutta oppure sottoporre vestiti o oggetti che sono pieni di profumi che arrivano dall’esterno. Questa distrazione in genere dura poco ma può essere divertente per noi e loro!

Vedi articolo precedente:   contro la noia in gabbia.

 

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Check salute​

 

Un'utilissima abitudine che va presa è quella di ispezionare regolarmente il loro stato di salute.
Per prima cosa controlliamo che il pelo e la pelle siano in buono stato, anche aprendo con le dita la pelliccia. Poi, partendo dai baffi andiamo a osservare tutto attentamente, fino alla punta della coda.

 

Il naso è meglio che non presenti accumuli di porfirina, anche se un suo aumento di produzione con l’avanzare dell’età è normale. Scostando i lembi che proteggono la bocca dobbiamo trovare gli incisivi dritti (ricordiamoci che sono mobili, possono divaricarli),della stessa misura, ben pigmentati e non eccessivamente lunghi. Mucose di un bel rosa vivo.

Gli occhi non devono essere sporgenti ma simmetrici guardandoli dall’altro, così come la dimensione delle pupille deve essere pari. Non devono essere velati ma brillanti!
Guardiamo le orecchie, devono essere pulite e non pallide.

Notiamo il tono muscolare, la postura e se appare del peso corretto per la taglia.
Non va bene vedere scapole sporgenti o addirittura anche o spina dorsale. Quando sono in perfetta forma stanno alti sulle zampe e la schiena non appare troppo arcuata.
Ventre non prominente, genitali puliti.
Unghie non troppo lunghe. Infine, la coda è meglio sia non eccessivamente squadrata o con le ossa visibili, pulita, regolare e dalla pelle non secca.

Prendendoli in mano saggiamo la consistenza dei muscoli, controlliamo molto delicatamente che non ci siano masse, osserviamo da vicino i genitali. Se ha difficoltà motorie vanno controllati ogni giorno i genitali, scoprendo con estrema gentilezza la punta del pene, e le orecchie.
Ultimo step è verificare che si muovano normalmente, guardandoli da diverse angolazioni, e segnare almeno settimanalmente il peso.

Questo controllo si può fare anche tutti i giorni ma è bene anche portarli dal veterinario per controlli regolari.

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Malattie comuni

 

  • Cataratta: progressiva perdita di trasparenza del cristallino, si nota una lieve velatura all’interno dell’occhio, che mano a mano si espande. Può interessare uno o entrambi gli occhi, generalmente non inficia in maniera particolarmente negativa la loro vita, è indolore e possono far affidamento su sensi ben più importanti e sviluppati.
     

  • Mielopatia degenerativa: il ratto perde via via l’uso delle zampe posteriori, più frequente nei maschi. Possono arrivare a trascinarsi solo con le zampette davanti. Comporta un’importante perdita di muscolatura.
     

  • Nefropatie: i problemi renali sono estremamente comuni, ancora una volta soprattutto nei maschi. I sintomi possono comprendere disidratazione, urine abbondanti, dimagrimento. Si notano differenze solo quando gli organi hanno perso gran parte della loro funzionalità. Attenzione alla dieta!
     

  • Tumori: nel caso le femmine non vengano sterilizzate ci sono alte chances di incappare in tumori mammari e pituitari. Anche i maschi ne sono soggetti. All’apparizione di qualsiasi tessuto o massa strana bisogna portarli dal medico di fiducia. Nel caso di tumore pituitario si possono notare problemi con equilibrio e coordinazione, cambiamenti nelle abitudini alimentari e nel comportamento (aggressività, confusione).
     

  • Problemi cardiaci: possono essere di diversa natura e si manifestano spesso con problemi respiratori improvvisi, addome teso o fiacchezza.

 

 

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Adattare la gabbia



Con muscoli meno potenti e meno abilità motorie, è meglio prendere qualche provvedimento per rendere l’habitat più accogliente! Consiglio di avvicinare tra loro eventuali ripiani, aggiungere più amache e tenderle per bene, se ci sono passaggi troppo impervi si può aggiungere magari una scaletta, in piena plastica, tante tane e cucce morbide.
Le risorse come ciotole beverini e rifugi devono essere facilmente accessibili e non posizionati troppo in alto.
Attenzione anche ad eventuali punti in cui possano cadere se perdono la presa!

In caso ci siano problemi più gravi, come perdita dell’uso delle zampe posteriori o problemi neurologici di sorta, ci sono alcune ulteriori accortezze da prendere.

 

  • Massima cautela con le altezze. Se possibile è meglio passare a una gabbia tipo conigliera, con un solo ripiano messo in sicurezza.

  • Valuta di costruire, anche solo con del semplice polionda o cartone, dei parapetti per rampe e ripiani.

  • Se ha difficoltà a muoversi bisogna garantire una superficie che faccia presa. A scelta potete usare tappeti, VetBed®, tappetini in plastica che possano però fornire appigli. Il tutto deve essere antiscivolo e non deve incastrarsi nelle unghie.
     

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Adattare la dieta
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Come abbiamo visto ci sono diversi cambiamenti fisici, per questo bisogna anche adeguare le esigenze nutrizionali.

Hanno meno bisogno di meno proteine e, considerando che i reni saranno molto probabilmente non al meglio della loro funzionalità, bisogna darne di buona qualità (soia, uova). Sempre per i problemi renali bisogna tenere d’occhio il fosforo che è contenuto in alte quantità in alcuni cereali (farro, avena, segale, grano, quinoia), carne, latticini, lenticchie e cacao.

D’altra parte l’organismo ha più difficoltà ad assimilare alcuni nutrienti, specialmente vitamine e minerali, per questo si può valutare insieme al proprio veterinario di utilizzare qualche integratore.

 

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Prevenire i problemi della vecchiaia
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Purtroppo il loro organismo corre veloce e non si può fare più di molto ma alcune precauzioni possono allungare la vita, prevenire o ritardare l’insorgere di alcuni problemi di salute.

Innanzitutto mangiare bene, partendo dallo sviluppo embrionale! La dieta di mamma ratto ha un impatto sulla durata della vita dei nascituri. Ovviamente è importante anche stare attenti durante lo svezzamento e la crescita. Mancanza di proteine, acidi grassi essenziali e di verdura, obesità o eccessiva magrezza sono da evitare. Quando il ratto sarà cresciuto è bene non lasciare cibo a disposizione, dare l’80% circa di quello che mangerebbe ad libitum (sempre a disposizione) è stato provato allungare la vita!!! Non vanno bene lo stesso troppe proteine, eccesso di calorie e grassi, sì a una dieta varia con ortaggi freschi.

Tenete il ratto del peso ottimale, è purtroppo ancora frequentissimo vedere ratti grassi se non obesi, il che è assolutamente malsano per la loro salute. E non scordiamoci dei tanto citati muscoli, più attività fanno più tardi il fisico comincerà a cedere.

 

E’ anche decisamente importante quanto sottovalutato l’aspetto delle funzioni mentali, la stimolazione ambientale se fatta seriamente e con criterio, è un alleato importante per mantenere la loro mente elastica e giovane il più a lungo possibile, mettete al bando noia e monotonia.

 

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Concludendo…

I ratti, chi prima chi dopo, quando entrano in questa fase delicata hanno bisogno di tutto il nostro supporto, diamoglielo. Anche se possiamo soffrire nel vederli acciaccati o siamo in ansia all’idea che possano avere qualcosa che non va, non tiriamoci indietro ma aumentiamo gli sforzi per rendere unici e meravigliosi tutti i giorni che verranno, senza rimpianti e ricchi di bei ricordi.

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