top of page

Arredamento funzionale

Questo articolo è stato pubblicato sula rivista "The Rat Press". Per leggerla, clicca QUI!

​


Mi piace perchè aggiungere e cambiare stimola la loro curiosità, per vedere come si divertono e interagiscono nell’ambiente, per cercare sempre di dare un piccolo miglioramento alla loro vita e per tenerli in forma e contenti!


Ma come si arreda una gabbia? Basta inserire gli elementi necessari o ci possono essere dei ragionamenti sensati ed utili dietro? Se il mio ratto ha esigenze speciali come faccio?
Partiamo dal titolo: arredamento funzionale. Per arredamento intendo tutto ciò che viene messo dentro la gabbia, un po’ come fosse il mobilio di una casa. Il “funzionale” può indicare diversi aspetti, le funzioni che ha sono diverse e legate alla biologia ed etologia di questo animale.

 

 

​

Quali funzioni?


Una delle funzioni principali è di fornire un luogo che percepiscano - e che sia effettivamente - sicuro.
Perchè lo sia, bisogna evitare alcuni pericoli, ad esempio prestare attenzione che ogni oggetto inserito non sia nocivo o tossico, come alcuni legni, vernici o colori. Oppure appuntito o arrugginito.
Un pericolo nascosto possono essere i buchi nei tessuti, dove possono finire impigliati con le unghie, gli arti o ancora peggio la testa.


Occhio anche alle cadute, soprattutto se non sono abituati ad arrampicarsi, hanno poco equilibrio o la disposizione degli appigli è studiata male o insufficiente e si ha una gabbia con sviluppo verticale importante, è bene fare in modo che eventuali capitomboli non implichino voli esagerati, osservando bene la disposizione e riducendo eventuali danni posizionando in maniera strategica amache, posatoi, rami, corde, tunnel eccetera.


Anche la struttura stessa può dare dei problemi: sbarre troppo larghe possono permettere la fuga, mettendoli potenzialmente in pericolo, così come sportelli chiusi male o facili da aprire.
Per renderli sicuri ai loro occhi bisogna inserire delle tane in cui possano rifugiarsi nel caso ne sentissero l’esigenza, in cui riposare al buio. Non lasciare la gabbia spoglia, in un ambiente ricco di oggetti, si sentono meno intimoriti.

 

 

Un luogo sicuro però non dev’essere per forza noioso. E’ importantissimo fare in modo che vengano forniti spunti anche per dare divertimento.

Ovviamente non si divertono come noi, bisogna fare un discreto lavoro di immedesimazione e un poco di studio per capire come fare. In genere ci sono oggetti e attività che divertono un po’ tutti i ratti ma sappiamo bene quanto ogni individuo abbia le sue preferenze! Quindi bisogna provare e trovare le giuste attività e oggetti da proporre.


Trasversalmente graditi ci sono gli oggetti da rosicchiare e strappare: scatole di cartone come tane usa e getta, rotolini di cartone, legnetti per roditori e i graditi giochi in legno per pappagalli, che vanno appesi al “tetto” della gabbia.
Altro da fornire sono sicuramente materiali per fare il nido, attività parecchio apprezzata.

Consiglio oltre ai classici scampoli di tessuto (vanno bene diversi tessuti, attenzione però a quelli che si incastrano nelle unghie) e la carta da cucina, perchè non provare qualcosa di più esotico come la fibra di canapa, juta o la carta piegata a striscioline? Si può anche fare in modo che, una volta afferrato il meccanismo e siano abituati a collezionare e trasportare i materiali, vadano presi da contenitori adatti allo scopo oppure incastrati o legati alle sbarre. Contenitori come dispenser per sacchetti per cani, scatole di kleenex, i famosi rotoli di cartone chiusi, barattoli di plastica o cartone adattati, bottiglie di plastica e via di creatività!


Ottimo anche tutto ciò che è legato al foraging e al problem solving, di cui abbiamo parlato nel numero di settembre (vedi qui l'articolo). Via libera alle palline con foro da riempire di cibo, giochi d’intelligenza per cani/gatti/conigli, “collane” e “spiedini” da cui spiluccare, rastrelliere e palle porta fieno.
Anche lo scavare li mantiene impegnati e contenti.
La scavo-scatola, chiamata anche digging box è un alleato formidabile! Ottima per fare scatter feeding e per invogliare allo scavo. Dev’essere abbastanza ampia e profonda per permettere dei movimenti agevoli e farli lavorare sul serio! Si possono usare diversi substrati come striscioline di carta, fieno, canapa o lino trinciati, scottex, fibra di cocco.
Una spiegazione più approfondita si può trovare sempre nel numero di settembre, nell’articolo dedicato.

 

 

Di pari passo col divertimento viene l’atleticità, più un ratto è curioso e intraprendente, più farà movimento. Questa voglia di muoversi va stimolata, fornendo attività e un ambiente adatto.
Spesso mi capita di vedere molte gabbie con diversi ponti e scalette… in realtà non sono per niente necessarie se non ci sono problemi di salute. Il ratto è perfettamente in grado di arrampicarsi essendo un comportamento non solo naturale ma anche ricreativo; si possono osservare bypassare le scalette, preferendo salire o scendere dalle sbarre.

Lo scalare è un allenamento davvero ottimo che coinvolge in maniera profonda la muscolatura e allena non solo il fisico ma anche i sensi e la percezione del proprio corpo. Dopo approfondiremo meglio questo aspetto nel paragrafo dedicato.

Un altro modo per tenerli in forma in gabbia è proporre l’uso della ruota. Per tanto tempo non ho dato nemmeno una possibilità a questo oggetto ma negli ultimi anni invece ne ho acquistata qualcuna e i risultati sono stati inaspettatamente positivi.
Generalmente possono volerci un po’ di giorni perchè si abituino e la utilizzino e le femmine sembrano più portate a provarla. Sicuramente i cuccioli sono più propensi, alcuni continuano ad usarla mentre altri cominciano a snobbarla crescendo! Ratti cresciuti con una ruota in gabbia è più probabile continuino ad usarla.
Ci sono diversi modelli in commercio, l’importante è che il diametro sia sufficientemente ampio, possibilmente più di 30 cm. Alcuni preferiscono quelle verticali, altri quelle orizzontali.

Anche la disposizione delle ciotole aiuta a far fare movimento, posizionandole in un luogo difficilmente raggiungibile o distante dalle zone di riposo. Si può provare a usare delle mangiatoie appese alle sbarre in modo che debbano mettersi in piedi per raggiungere il contenuto o fare una breve arrampicata.

 

Ultima delle funzioni principali è il comfort, che tradurremo con “comodità”. Non la comodità nel senso umano, le esigenze dei ratti sono diverse dalle nostre.

Uno dei primi passi per rendere la gabbia confortevole è fornire materiale per fare il nido, seguendo i consigli riportati su. Possiamo poi pensare al substrato,  il materiale o i materiali utilizzati nelle lettiere o sul fondo. Ci sono substrati più “scomodi” di altri, sia per durezza sia perchè non è agevole scavarci in mezzo, come i pellet o il tutolo. Si possono utilizzare nelle angoliere, ma in questo caso meglio fornire anche una morbida possibilità di scavo.

Altre comodità molto gradite sono le amache, utilissime per pisolini ristoratori e non solo; possono, soprattutto se posizionate ben tese, sostituire in parte l’uso dei ripiani e sono un esercizio ottimo per la propriocezione (se ne parla più avanti). Si possono acquistare online e nei negozi oppure crearsele in casa.

 

 

​

Sfruttare lo spazio

 

Dopo aver esplorato le maggiori funzioni che un buon arredamento dovrebbe assolvere andiamo un po’ più nel pratico e vediamo come sfruttare lo spazio.
Bisogna prima di tutto osservare il tipo di gabbia che abbiamo. Uno dei difetti peggiori è la mancanza di  profondità, gabbie troppo strette sono molto difficili da arredare in maniera funzionale! Apprezzano anche un buono sviluppo verticale, che però va saputo sfruttare in maniera oculata e sicura, altrimenti non verrà utilizzato.

Nel caso delle gabbie a sviluppo orizzontale con scarsa altezza, tipo conigliere, alcuni trucchi che possiamo usare sono: utilizzare diversi oggetti sul fondo che creino dei dislivelli e barriere visive (diverse tane, scavo-scatola e scatole di cartone per esempio), inserire uno o nessun ripiano, in base alla dimensione generale ed eventualmente posizionarlo nella zona centrale, lasciando liberi i lati per potersi arrampicare. Se si preferisce posizionare invece la piattaforma su un lato, provate a testare diverse altezze osservando i movimenti che compiono per salirci sopra. Altro consiglio è quello di posizionare in alto le amache, sempre per incoraggiare il movimento.

Se invece si ha una gabbia con un importante sviluppo verticale ma con base piccola, bisogna cercare di aumentare la superficie calpestabile inserendo ripiani sfasati, che limitano anche i rischi di cadute accidentali. E’ importante anche evitare che sostino sempre e solo in una zona - solitamente scelgono la parte alta. Per limitarlo bisogna proporre attività in diversi punti e incoraggiare il movimento dando il cibo in diversi punti o ancora, spostare la tana preferita.


 

​

Diversi stili

 

Attualmente ci sono diverse correnti di pensiero e stili, che variano da persona a persona e da paese a paese.
C’è chi è improntato verso una gabbia piena di tessuti e ninnoli, con amache singole, doppie, cubi, tunnel, chi preferisce avere grandi spazi in orizzontale con grossi ripiani in sequenza, chi sta testando un set up ispirato ad un ambiente naturale e chi invece preferisce uno stile ibrido.
Quale sia il vostro orientamento, il mio consiglio è quello di provare diverse soluzioni e osservare. Studiare come e quanto si muovono, dove e quanto sostano, quali sono i percorsi che scelgono di fare e se sfruttano ottimalmente tutte le superfici messe a disposizione.


Con un buon arredamento li vedrete transitare in diversi punti della gabbia, riposare anche in tane diverse da quella preferita e più in generale saranno attivi e curiosi.

 

​
 

Diverse esigenze 

 

Col tempo, le esigenze in fatto di arredamento possono cambiare. Vediamo quali sono le motivazione principali e qualche dritta su come adattare l’ambiente in cui vivono.
​
 

  • Cuccioli: i cuccioli hanno bisogno di spazio, attività e di acquisire tutte le capacità necessarie e di fare tante esperienze. Sono generalmente parecchio curiosi, attivi e si arrampicano volentieri. Via libera quindi alla creatività, proponendo scavo-scatole, oggetti di materiali particolari, corde appese, giochi d’intelligenza e spazio per poter giocare con i conspecifici. Più vengono stimolati da giovani più curiosi e attivi rimarranno lungo la loro vita, con numerosi benefici fisici e psicologici a lungo termine. E’ anche il momento giusto per farli abituare alla presenza degli arredi in tessuto.
     

  • Anziani in salute: un ratto che si avvia o è entrato nella vecchiaia è tendenzialmente meno curioso ed attivo, è quindi fondamentale non cadere nella routine e cercare di proporre spesso qualcosa di nuovo e inserire arredi sconosciuti.
    Vista la facilità con cui si ammalano e cominciano a deperire fisicamente bisogna rimboccarsi le maniche e cercare di mantenere un fisico asciutto e muscoloso, cerchiamo di non facilitare troppo i movimenti in gabbia e fuori.
    La muscolatura col tempo inevitabilmente andrà a perdere forza quindi cerchiamo di mantenerla più a lungo possibile!
    Aiutamoli a rimanere in forma anche mentalmente con scatter feeding, foraging e attività simili.

     

  • Ratti problemi motori: uno dei problemi più comuni della vecchiaia, che colpisce soprattutto i maschi, è il progressivo cedimento del treno posteriore, purtroppo è relativamente comune che dopo una certa età comincino a trascinare e perdere sensibilità alle zampette dietro. E’ un processo lento che può portare anche ad uno stato di paresi. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra il permettere l’uso delle zampette e il cercare di facilitare la loro mobilità all’interno della gabbia. Quando cominciano ad avere difficoltà nel salire su oggetti alti si può pensare di abbassare i ripiani o aggiungerne qualcuno e posizionare qualche scaletta e ponte.
    Un altro problema comune e che può richiedere un set-up ad hoc è l’head tilt, causato solitamente da un’infezione che va a colpire l’orecchio interno alterando il loro equilibrio (otite). Nei ratti con head tilt, che significa letteralmente “testa inclinata”, il capo pende in un verso e hanno difficoltà a rimanere perfettamente dritti e, appunto, in equilibrio.
    In base alla gravità si può prendere anche nessun provvedimento particolare, nel caso sia un head tilt molto leggero, fino a posizionare le amache sopra i ripiani per evitare cadute, mettere delle passerelle e prendere una gabbia che sia più sviluppata più in orizzontale.
    Accorgimenti simili si possono adottare in caso di ratti con problemi neurologici (tumore pituitario, infezioni, ictus…). Solitamente si hanno grosse difficoltà anche con la coordinazione. Va presa in considerazione la possibilità di dover prendere una gabbia bassa e larga, creare delle sponde a ripiani e ponti con cartone, legno rivestito, polionda e simili. Ripiani, amache ed eventuali sputnik vanno posizionati a pochi centimetri da terra.

     

  • Pododermatite: nota anche come bumblefoot. E’ un’infiammazione che colpisce una o entrambe le zampe posteriori. Una buona pulizia generale della gabbia e un arredo corretto aiutano parecchio a prevenirla, solitamente ha origine da piccoli tagli o abrasioni.
    Nel caso uno dei vostri ratti ne soffrisse in maniera cronica bisogna provvedere con superfici morbide e pulizia impeccabile. Vietati pavimentazione o ripiani realizzati con grate, griglie o reti, aboliti pellet o tutolo come substrato.

     

  • Epilessia: in caso di ratti epilettici, bisogna allestire un ambiente che sia estremamente sicuro durante le crisi. Altezza sensibilmente ridotta, niente oggetti che possano ferire in alcun modo (rami, fil di ferro, tessuti con buchi in cui possono incastrarsi). Attenzione anche alle sbarre, può essere necessario rivestirla o prenderne una con sbarre più strette, possono rimanere incastrati durante un attacco. In alcuni casi è stato necessario “imbottire” l’intera gabbia.
     

  • Niente tessuti: per chiudere con un problema comune ma decisamente più leggero: i ratti che tirano implacabilmente giù ogni amaca, che fanno a brandelli ogni sfortunato pezzo di pile o cotone che capita loro a tiro. Si possono provare  diverse tecniche per una pacifica convivenza: fornire tanti stracci per il nido, in modo che non sentano il bisogno di crearsi da sè imbottitura, mettere diverse amache provandone di diversi materiali e fogge, per un buon lasso di tempo.
    Nel caso i vari tentativi siano andati male, non scoraggiatevi! Le amache possono venir sostituite da cestini appesi, i tubi morbidi da tunnel, così come i cubi con casette, anche da appendere, e via scorrendo. Un ratto poco abituato non è una scusa per tenere la gabbia vuota!


 


 

Scalare, che passione!

 

Nei numeri passati abbiamo sottolineato, tra le altre cose, l’importanza dello scatter feeding e dello scavare, ora vediamo nel dettaglio un’altra attività naturale da riproporre in gabbia, perchè e come farlo.

 

I ratti selvatici sono buoni arrampicatori, scalano ostacoli come alberi ed edifici sia per sfuggire ai pericoli che per procacciarsi cibo.
Questa abilità è stata oggetto di ricerca scientifica: posti in una gabbia definita semi-naturalistica, molto simile alle gabbie utilizzate per i ratti da compagnia, hanno permesso di sottolineare l’importanza  che ha per loro l’arrampicarsi.
Non solo scalano per arrivare da un punto all'altro, in una gabbia dove sono presenti scalette e non sarebbe necessario farlo (vedi video) ma scalano anche per “divertimento” e per osservare l’ambiente circostante.

I più “scalatori” sono risultati essere i giovani e le femmine.

Anche noi, in particolar modo posizionando correttamente gli arredi e con le gabbie giuste, possiamo vedere che effettivamente l’altezza gli piace. Non è difficile vederli appollaiati in alto, correre sulle sbarre o addirittura aggrapparsi con due o quattro zampe alle sbarre del tetto come fossero scimmie!

Ovviamente scimmie non sono, quindi è sbagliato focalizzare tutta l’attenzione solo su un aspetto.



E quali sono i benefici che questa attività comporta? Innanzitutto allena i muscoli. Arrampicarsi, tendersi, saltare, appendersi, sono tutti esercizi che coinvolgono profondamente diversi muscoli in diversi punti del corpo. Una buona muscolatura previene gli infortuni ed è fondamentale per invecchiare al meglio e far funzionare in maniera più efficiente diversi organi.
Ma non sono solo i muscoli che si allenano, anche la mente entra in gioco! Conoscere, vedere e ricordarsi la posizione degli appigli, coordinare i movimenti e riflettere su quale sia il percorso migliore da fare, è un discreto lavoro mentale che gli va garantito.
Saranno più attenti e consapevoli dello spazio, delle profondità e dell’ambiente.

Altri sensi importanti sono l’equilibrio e la propriocezione. L’equilibrio si può incoraggiare posizionando larghe corde  (usiamo molto volentieri le corde per pappagalli, magari di quelle modellabili) o grossi rami e li vedremo essere sempre più abili e sicuri nei loro movimenti. Sono ottimi funamboli (chi più chi meno, diciamolo) anche grazie a quella lunga - e a mio parere bellissima - coda.
La propriocezione è, stando a Treccani, l’ “Insieme delle funzioni deputate al controllo della posizione e del movimento del corpo, sulla base delle informazioni rilevate da recettori periferici denominati propriocettori”. Cioè la percezione del proprio corpo nello spazio. Si può allenare in diversi modi, lo scalare è un esercizio davvero ottimo per questo.

 

E come facciamo a farli scalare? Magari quei ratti un po’ pigri o che non sono stati stimolati a sufficienza da giovani? Le parole chiave sono motivazione e gradualità.
Prendiamo per prima la motivazione. Gli animali tendono a muoversi soprattutto per motivazioni precise, per evitare di “sprecare” energie che potrebbero essere utili in caso di emergenza, quindi è facile diventino pigri. Da qui l’esigenza di sfruttare una motivazione, come il cane con la pallina o il salamotto, la longia per i cavalli e le bacchette con piume per i gatti, anche per fornire alcuni stimoli che in natura incontrerebbero!
Forniamo quindi una postazione in alto per poterci osservare, ad esempio un ripiano con uno sputnik, posizioniamo una ciotola in modo che debbano fare un “percorso aereo” per raggiungerla, mettiamo pezzi di scottex o fieno sul tetto della gabbia.
Cerchiamo di farli arrivare ovunque ma gradualmente, facendo sempre in modo che non possano farsi male cadendo.

 

Comunque, come per lo scavare, dove non bastano cinque centimetri di substrato, per arrampicarsi serve più di qualche centimetro su una nuda rete! Per arrampicarsi sono meglio le sbarre orizzontali, sulla rete ci vanno ma non è decisamente la favorita, scoraggia un po’.
Va creato un sistema di rami/corde/posatoi e appigli (tubi, casette appese, piattaforme, ceste) perchè sia sicuro e agevole muoversi in diverse direzioni e altezze!

 

Insomma, è un comportamento innato che dev’essere valorizzato e incoraggiato.

 

Fonte: The importance of burrowing, climbing and standing upright for laboratory rats di

I. Joanna Makowska e Daniel M. Weary

 

 

Osservazioni sparse 

 

La gabbia non svolge le stesse funzioni delle libere uscite. Anche in una gabbia ampia e perfettamente arredata è nostro dovere impegnarsi nel lasciarli liberi in un ambiente a prova di ratto. Durante l’ora (minimo) d’aria, vanno garantite attività e uno spazio attrezzato con tutto ciò che può creare un po’ di marasma e riparo. Come le pareti nude e il substrato di pochissimi centimetri di profondità, anche una landa enorme ma desolata non è divertente.

 

La gabbia dev’essere comunque interessante e non solo un luogo di riposo.

 

L’arricchimento ambientale serve a mantenere e allenare diversi aspetti fisici e mentali, con ripercussioni positive fisiologiche e a lungo termine. Il cervello e le funzionalità biologiche di un ratto cresciuto in un ambiente “arricchito” sono diversi da quello tenuto in un set-up impoverito.


I ratti apprezzano i cambiamenti! O almeno la maggior parte di loro gradisce ci siano ogni tanto dei cambiamenti nel loro ambiente, come l’aggiungere un nuovo accessorio o cambiarne la disposizione. Si possono inserire anche oggetti abbastanza casuali per un giorno, due o poche ore. Se non presenta pericoli, compresa l’ingestione, prova!

 

Concludo, finalmente, sperando sia stato utile nel dare uno sguardo un pochino più ampio sul come arredare una gabbia e che siate invogliati a guardare con occhi nuovi la disposizione degli arredi!


.
 

 

 

​

 

​

 

​
 

bottom of page